martedì 8 maggio 2012

Fra milioni di stelle

Ciò che pensi non possa più accadere succede poi esattamente come te l'eri immaginato.
...Non credevo esistessi realmente. O meglio ero convinto del fatto che i ricordi di quella mattina di tre anni fa fossero solo il frutto della mia fervida immaginazione. Mi avevi sorriso. Dietro quella finestra del piano terra vicina all'ingresso secondario, davanti ai miei occhi e dentro al cuore. Sono quelle cose che mi fanno iniziare bene la giornata o almeno la risollevano, posto che sia partita col piede sbagliato, cosa che poi, capita quasi sempre. Capelli castani, occhi azzurri e uno strano senso di serenità tutt'intorno. Hai messo il rallenty alla mia corsa trafelata verso il cancello e annullato il senso di disagio dovuto al ritardo e al troppo sole. Eravamo tu e io in quello sguardo, il tempo di un respiro a pieni polmoni fatto di meraviglia e contraddizione. Non ti avrei più rivista. E, a dirla tutta, la mia ricerca di te si risolveva in una grande incompiuta. Nessun indizio.  Guardavo con insistenza dietro a quella finestra a cinque metri dalla mia scrivania, tra le scale e la corte interna. Una tenda color sabbia e qualche ombra non definita a dividere la curiosità dei miei pomeriggi davanti al pc dalla voglia matta di rivederti, almeno per un'ultima volta.  
Non sapevo chi fossi eppure ti cercavo. Nelle mattinate isteriche della gente che entra ed esce dal portone che da sulla via principale, così come nella quiete della sera, tardando a cercar le chiavi nelle mie tasche disordinate, in perenne attesa di quegli occhi non ritrovati.
Ti avevo cercata anche tra le pieghe di quel pomeriggio in cui la terra aveva deciso di mettersi a tremare, sicuro del fatto che qualunque cosa ti impedisse di uscire da casa sarebbe passata in secondo piano rispetto alla concitazione dell'evento.
Tutto l'oro del mondo per rivedere quel sorriso. In fondo è così raro riceverne uno senza sentirsi chiedere qualcosa in cambio, ma a me era successo e ne ero felice.
Così quando stamattina mi sei passata accanto dicendo "ciao" ho capito che per un'attimo nell'universo, i nostri mondi si erano riallineati. Stavolta ho sorriso anch'io, in maniera convintamente inebetita, come un bambino di cinque anni in un negozio di giocattoli. Resti un dolcissimo dilemma, perchè di te non so praticamente nulla se non che gudi una Y beige. Magari non ci rivedremo più, oppure riapparirai tra tre anni precisi, in una qualsiasi giornata di maggio, tra il giardino e le scale, comunque davanti ai miei occhi incantati e sorpresi. Sarò lì ad attenderti, non ti preoccupare, magari con l'aria sempre più stralunata e un terribile ritardo sulla tabella di marcia, ma prometto di esserci. Fino a quel momento terrò quì con me il ricordo di questo secondo sorriso e le note di sandalo del tuo profumo.Mi raccomando però: resta com'eri fino a ieri.


4 commenti:

  1. Che bel post. Spero ci sia un nuovo speciale incontro.

    Bacio

    P.s. meglio che togli la verifica parola dai commenti. Grazie.

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  2. Grazie! Chi lo sa, magari il bello di tutta la situazione sta proprio nel fatto di essersi visti solo un paio di volte, dando modo alla fantasia e alle aspettative di fare il resto... Davvero bello anche il tuo blog, sul quale vado a curiosare ogni volta che posso.
    Ho provveduto a togliere il captcha (o almeno spero...)
    A presto!

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  3. Ti ringrazio per la visita sul blog e il commento che mi ha commossa. Scrivo come penso, in maniera ellittica ed a volte incomprensibile ai più, ma l'essere capita (ed apprezzata) anche da una sola persona, gonfia il mio petto di wannabe scrittrice d'orgoglio!
    Fa ancora più piacere, quando il complimento viene da chi sa raccontare un'emozione in maniera tanto superba!
    Queste cose servono a prendere fiato...e poi io sono un'inguaribile sognatrice!
    Splendido post...

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    1. Con le tue belle parole hai appena certificato l'outlook positivo di questa prima parte di pomeriggio! A prescindere dagli effetti collaterali potremo quasi definire i rispettivi commenti come un sostituto letterario agli antidepressivi... O almeno un'antidoto alle giornate di noia e cattivi pensieri!

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